Durante il mio ultimo trasloco ho
ritrovato un vecchio libretto di risparmio quasi vuoto, e decido di chiuderlo. Mi
avevano detto che quella operazione si doveva fare presso l’Ufficio Postale di
emissione, e io avevo cambiato residenza. Nel dubbio chiamo il numero verde
delle Poste Italiane che mi conferma: “Sì, la chiusura del libretto la deve
fare l’ufficio che lo ha emesso”. Esprimo dubbi e perplessità: e se il libretto
è stato aperto a Canicattì? – Ma, non saprei, credo che dovrebbe scrivere – . Cerco
di mantenere la calma; nel mio caso il luogo di emissione è nel paese vicino e
l’indomani mi reco in quell’Ufficio Postale.
L’operazione non si conclude
subito: dovrò ritornare tra 5 giorni. Non capisco e non mi adeguo. Chiedo anche
a loro perché quell’operazione può essere fatta solo dal loro ufficio: vorrei sapere
dove sta scritto. Mi rispondono che quel libretto lo potevo chiudere presso qualunque ufficio postale.
Non mi sono arrabbiata, ero… diversamente
calma.
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