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lunedì 7 gennaio 2013

L'EDUCAZIONE CIVICA NELLE SCUOLE


Purtroppo l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole è quanto mai trascurato.
         Da parte mia ho cercato di contribuirvi scrivendo con Giorgio Medail e Pierluigi Ronchetti quel libro già più volte citato in queste pagine, Il Pianeta dei cittadini. Esso è destinato oltreché ai giovani studenti delle scuole medie, anche ai genitori ed agli stessi insegnanti. Ed a proposito di questi ultimi voglio riportare alcuni brani di una intervista a Emilio Giuseppe Arlandi, preside dal 1960 del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Milano e insegnante da 40 anni, pubblicata dal settimanale “Panorama” del 30 giugno 1980.
Arlandi pur riconoscendo che molti giovani docenti “sono alquanto sprovveduti sul piano delle nozioni, dei riferimenti culturali” notava però che essi “sono più ricchi di carica umana, sanno coinvolgere i ragazzi, gli fan fare l’amore con la loro materia. Preferisco di gran lunga loro a certi super-dotti, che facevano l’esame con l’orologio sul tavolo.”
         Ed ecco l’ultima domanda di questa intervista:
         “Eppure, prof. Arlandi, l’ignoranza verificata dei professori ha indotto molti stati come gli Usa, a sottoporre periodicamente il docente a esami, per accertare non solo come insegna, ma cosa sa”.
         “Io sarei favorevolissimo” ha risposto Arlandi “ben venga un accertamento dell’idoneità professionale specifica, sia a livello iniziale, sia nel corso della carriera, per verificare se i signori docenti nel corso degli anni non si siano addormentati sugli allori. Magari mai mietuti.”
         Nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, che dovrebbe ovviamente dare molto spazio allo’insegnamento della Costituzione, si dovrebbe anche parlare dell’educazione sessuale, di quella alimentare ed anche dell’educazione stradale. E a proposito di quest’ultima, basti pensare che nel 1979 sulle strade italiane abbiamo avuto ben 8.326 morti e 219.580 feriti (nel 1978, 7.965 morti e 207.556 feriti). Sono dati agghiaccianti. In base a recenti statistiche, se in Italia tutti i giovani che vanno in motocicletta o in motorino portassero obbligatoriamente il casco, avremmo addirittura 1.000 morti in meno all’anno!
         “Solo una sana educazione al lavoro, al risparmio e all’onestà civile e politica, un’educazione basata sui sani principi enunciati dalla Costituzione ed impartita dai genitori nella famiglia, dagli insegnanti nelle scuole di ogni ordine e grado e dai sindacati nella società, potrà evitare alla Nazione di assistere ancora ad altri scandali di appaltatori, di petrolieri, di palazzinari, di imprenditori, di banchieri, di calciatori e di politicanti. Solo una educazione morale ed anche religiosa potrà creare una società di cittadini onesti, laboriosi, risparmiatori e giusti. Orgoglio e vanto della Nazione.” Così scrisse Guglielmo Di Benedetto sul settimanale “La coscienza del cittadino” n. 15 del 22 maggio 1980.
         E per finire ricorderò che il mensile “Mondo Economico” del 31 maggio 1980 ha dedicato un articolo sulla opportunità di raccontare la formazione scolastica al mondo del lavoro. In altri termini condurre i giovani in visita nelle industrie più interessanti e qualificate, per progressivamente abituarli ad uscire dall’ambito scolastico, ed entrare nei vari templi del lavoro nei quali un giorno ciascuno dovrà per così dire officiare. Ne sarà stimolata la fantasia creativa dei giovani ed in quelli più maturi nasceranno le vocazioni e si predisporranno le scelte.

Da “La Costituzione comoda” di Alberto Bertuzzi

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