Visualizzazioni totali

venerdì 3 dicembre 2010

Se qualcuno bussa alla porta

(Il 10.12.88 Il Giornale ha pubblicato questa mia lettera, sempre attuale.)

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio
Caro direttore, ricorda un vecchio film americano “Paper moon”? Racconta di un venditore porta a porta che riesce a rifilare Bibbie ricorrendo ad un ingegnoso espediente. Il nostro arriva in un paese, acquista il giornale e scorre gli annunci funebri; ne adocchia uno a caso, si presenta al vedovo o alla vedova e gli racconta che la buonanima aveva acquistato una Bibbia per fargliene dono: “… guardi, c’è stampato anche il suo nome”. E a questo punto con che cuore il malcapitato non avrebbe pagato il regalo che il congiunto aveva ordinato per lui? Se più tardi poi si accorgeva dell’imbroglio poteva sempre consolarsi leggendosi il Sacro Testo e pensando che, oltre che dai falsi profeti, bisogna diffidare anche dai falsi venditori.
Ma non sempre la gente se la cava così a buon mercato. Mi riferisco ai veri truffatori le cui vittime sono spesso gli anziani, che sono particolarmente vulnerabili perché spesso soli e spontaneamente aperti agli altri, soprattutto se questi dimostrano loro un po’ di attenzione.
Penso ai falsi esattori: individui che si spacciano per dipendenti comunali e, dopo aver affermato di dover controllare il contatore della luce, gas o acqua, chiedono la riscossione di presunti crediti minacciando la sospensione dell’erogazione.
Oppure ai falsi dipendenti postali, che seguono le loro vittime che hanno appena riscosso la pensione e con la scusa di dover controllare il libretto o le banconote, si impossessano dei loro risparmi.
E gli zingari, che coi loro bambini al collo impietosiscono la gente, si intrufolano dappertutto e quando ci si accorge di essere stati derubati, è troppo tardi.
Con l’avvicinarsi delle festività religiose imperversano i falsi benefattori degli orfani o dei disoccupati, degli invalidi, delle varie leghe tumori, comunità di ricupero per tossicodipendenti, ecc.
Chi, infatti, nell’occasione del S. Natale non mette mano al portafogli per essere buono almeno una volta l’anno?
Scorrendo le cronache dei giornali mi stupisce che questo tipo di truffe riscuota ancora tanto successo. Anzi, se ne escogitano sempre di più ingegnose. Allora mi chiedo e le chiedo: una campagna di sensibilizzazione su questo problema non sarebbe utile? Qualche spot pubblicitario, qualche pagina sui giornali, qualche manifesto sui muti, qualche cartello bene in vista in prossimità degli uffici postali, banche e perché no, davanti alle chiese, che ricordino alle potenziali vittime che, purtroppo, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio? (In metropolitana dall’altoparlante una voce invita a guardarsi dagli scippatori). “Prima le donne e i bambini” è la classica frase che si grida in caso di pericolo. E gli anziani?”.
Sono passati tanti anni: ora si fanno campagne di sensibilizzazione, alcune aziende informano che nessuno è autorizzato ad incassare per loro conto, ma le truffe continuano, aggiornandosi.

Mi chiedo: perché anche nelle chiese, così frequentate da tutte le fasce della popolazione e dagli anziani, non si danno questi avvisi? Dal pulpito, nei notiziari parrocchiali, nelle bacheche.

PASSATE PAROLA

Nessun commento:

Posta un commento